mercoledì 15 agosto 2012

GLI SPECULATORI DEI MERCATI FINANZIARI

Del 2010 è una delle sue ultime opere, L.O.V.E., scultura monumentale esposta in Piazza Affari di fronte al Palazzo Mezzanotte sede della Borsa di Milano, un edificio costruito nel 1932 con i tipici stilemi del ventennio fascista. Quest’opera rappresenta un’enorme mano in travertino nel gesto tipico del saluto fascista a mano tesa che “il tempo” ha rovinato privandola di tutte le falangi tranne del dito medio irto, divenendo in questo modo, ironia della sorte, un gesto oltraggioso e sbeffeggiante proprio nei confronti della sede della Borsa stessa, simbolo oggi della moderna destra non più fascista ma capitalista (o forse irridente proprio nei confronti di noi impotenti cittadini, che subiamo supinamente la "moderna dittatura del mercato")
L.O.V.E., scultura monumentale del 2010 di Maurizio Cattelan esposta in Piazza Affari di fronte alla Borsa di Milano, un edificio costruito nel 1932 con i tipici stilemi del ventennio fascista. Quest’opera rappresenta un’enorme mano in travertino nel gesto tipico del saluto fascista a mano tesa che “il tempo” ha rovinato privandola di tutte le falangi tranne del dito medio, divenendo in questo modo, ironia della sorte, un gesto oltraggioso e sbeffeggiante proprio nei confronti della sede della Borsa stessa, simbolo oggi della moderna destra non più fascista ma capitalista. Foto di Alberto Cane
Sono ormai anni che sentiamo parlare dei mercati: i mercati si aspettano, chiedono, vogliono, approvano, rifiutano...
Mi sono chiesto, ma chi sono questi mercati? Quali "entità" in concreto muovono le enormi masse di denaro da un lato all'altro del pianeta? Studiano e realizzano i prodotti speculativi? Decidono di attaccare o difendere una nazione?
Per quello che ho capito, i mercati possono essere sostanziati in tre macro gruppi di operatori.
1) I fondi sovrani
2) Le grandi banche d'affari
3) I fondi di investimento

I fondi sovrani sono direttamente posseduti dagli stati.
Tra i più importanti abbiamo la China Investment Corporation, l'Investment Authority del Kuwait, l'Abu Dhabi Investment Authority degli Emirati Arabi ed il fondo di proprietà della famiglia reale degli Al Thani in Qatar.
A questi possiamo aggiungere i fondi sovrani della Nigeria, di Singapore, di Hong Kong (anch'esso riconducibile alla Cina).
Tutti quanti insieme dispongono di una ricchezza pari a circa 5mila miliardi di euro pari al 10% dell'intero patrimonio finanziario presente nel mondo.
Poichè le fonti di approvvigionamento di questi organi derivano in massima parte dai proventi della vendita di petrolio ed altre fonti energetiche o dal surplus della bilancia commerciale (esportazioni molto maggiori delle importazioni) come per la Cina, è realistico pensare che nei prossimi 5 anni, i fondi, arriveranno a controllare fino al 20% del patrimonio mondiale finanziario.
Tanto per capire sono loro che negli ultimi tempi hanno acquistato il consorzio Costa Smeralda, la griffe Valentino, le squadre Manchester City e Paris Saint Germain, Tiffany, Gaz De France Suez.
Acquisti resi possibili dal fatto che i Cinesi dispongono di una ricchezza complessiva di 400 miliardi, 450 Abu Dhabi, 300 il Kuwait, 360 Singapore e così via.
Da notare che secondo l'Economist, il 72% di questi fondi fa capo a nazioni o famiglie regnanti non democratiche.          

Le banche d'affari protagoniste della finanza mondiale sono le americane Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Citygroup, Bank of America, le Svizzere Credit Suisse e UBS, l'anglo cinese HSBC, l'inglese Barclays, la tedesca Deutsche Bank.
Nel 2010, un articolo del New York Times, mai smentito, accusò nove di queste di riunirsi segretamente a New York ogni terzo mercoledì di ogni mese con l'esclusivo compito di controllare/pilotare l'andamento del mercato dei titoli derivati.
Venendo ai nostri giorni, è ancora nelle cronache dei giornali lo scandalo del tasso Libor (link1 e link2) che vede indagata la Barclays in primis.
Oppure la maxi multa comminata a Goldman Sachs accusata di avere venduto ai propri clienti titoli sui quali stava speculando al ribasso.
O il buco di bilancio di 5,8 miliardi di dollari della JP Morgan Chase dovuto a speculazioni estreme e probabilmente illecite.
Per non parlare della creazione di titoli tossici, ripresa a ritmi se possibile anche maggiori di quelli che portarono al crac del 2008.
Questi comportamenti francamente vergognosi sono la conseguenza di
- una legge americana che nel 1999 abrogò il Glass-Stegall Act del 1933 che sanciva il divieto assoluto per le banche di svolgere contemporaneamente le attività di raccolta fondi e di speculare o acquisire partecipazioni azionarie.
La Glass-Stegall venne concepita dopo il crac del 1929 e la Grande Depressione. La storia non insegna mai nulla...
- una sostanziale impunità garantita ai banchieri. Infatti, ammesso che capiti, a pagare per gli errori sono sempre le banche e mai i banchieri che nella peggiore delle ipotesi vengono dimissionati con buone uscite milionarie.

I fondi di investimento sono di vario tipo: quelli che raccolgono fondi da vari investitori e li investono con diversi grado di rischio, fino a diventare hedge fund e quelli che gestiscono il denaro accumulato per pagare le pensioni o le prestazioni sanitarie.
Il più grande fondo d'investimento mondiale è americano e si chiama BlackRock. Esso amministra nel mondo un totale di 3680 miliardi di dollari pari a circa una volta e mezzo il Pil italiano.
BlackRock ha tra i suoi maggiori azionisti Merrill Lynch controllata al 100% da Bank of America e Barclays.
BlackRock, oltre ad investire denaro, vende a 200 investitori sparsi per il mondo un suo software di gestione dei rischi. Il software viene ufficialmente presentato come un qualcosa di asettico che semplicemente analizza il rischio insito nella composizione di un portafoglio di investimenti. E' ovvio che BlackRock cambiando i parametri degli indicatori di rischio è in grado di condizionare le scelte di investimento degli operatori suoi clienti.
Perciò ai 3680 miliardi di dollari controllati direttamente se ne aggiungono altri 9500 pilotati tramite il software sopra descritto.
Altri gigantesci fondi, sempre americani, sono KKR (KohlbergKravisRoberts), OakTree, Apollo Global.
Pimco invece è il più grande gestore al mondo di fondi basati su obbligazioni e gestisce circa 1300 miliardi di dollari.
I fondi pensione gestiscono circa 25 mila miliardi di dollari ed ultimamente sono sempre più coinvolti in un'attività definita "land grabbing". In sostanza, utilizzando le immense masse di denaro di cui dispongono, acquistano, spesso a prezzi irrisori, le terre fertili in ogni parte del mondo privando le comunità locali di beni primari come la terra e l'acqua.
Le terre acquistate vengono poi utilizzate per monoculture in modo da ottenere economie di scala, per la produzione di agro-carburanti, per soddisfare le necessità alimentari di stati aridi come i paesi del golfo arabico.

Da questa analisi a mio avviso emergono alcuni fatti non contestabili.
1) Le masse di denaro sono di fatto concentrate nelle mani di pochi operatori di enormi dimensioni che tendono ad agire secondo accordi di cartello.
2) Le persone che gestiscono i fondi e le banche sono sostanzialmente liberate da ogni responsabilità posto che al massimo rispondono ai rispettivi consigli di amministrazione e le loro azioni sono immuni da conseguenze civili e/o penali quando non sono diretta emanazione degli stati.
3) Gli operatori, oltre a gestire il loro denaro producono relazioni, software, ratings in grado di influenzare in modo fortissimo i gestori di piccole dimensioni (effetto pecora).
4) Quando tra speculazioni azzardate ed attività illecite vengono generate enormi perdite di denaro, queste vengono fronteggiate dalle comunità statali.
5) Le attività puramente finanziarie finiscono per avere un impatto sulle economie reali e quindi sulla vita delle persone attraverso
- la socializzazione delle perdite
- le scelte di investimento delle masse di denaro tra i vari paesi
- le speculazioni sui titoli azionari, le valute, le materie prime
- le attività di lobbying o l'impegno diretto nelle organizzazioni statali di ex membri di banche e fondi.
6) Tutto questo rimanendo anni luce lontani da qualsiasi forma di controllo democratico.    
            
 

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