giovedì 25 novembre 2010

W(ma esiste il w sottosopra?!?) ACE E LO SCIOGLIMENTO DEI FONDI...

aho,i fondi li stanno a scioje tutti, però l unico che andava sciorto, quello in provincia de latina, l'hanno lasciato solido!
è il clima, è il cambiamento del clima, datemi retta, son anni che lo dicono!
prima i fondi per l'istruzione,poi quelli della sanità,dopo sarà la volta dei trasporti,di quelli del lavoro,della pensione, delle invalidità,per la casa non ci sono mai stati.....non rimarrà che l'acqua,quanta acqua! più acqua per tutti,però privatizzata!a riflettere sulle parole...privatizzata,che poi vuol dire privare a qualcuno l'accesso...essere privatizzati dell'acqua, privatizzare l'acqua....che belle le parole eh,non sono poi così complicate a badarci, a leggerle in silenzio,vederle scritte,e pensarle....sono così emozionanti alle volte,quelle volte che si riesce a penetrarle in profondità, le cose...ah! dicono tutto da sole ed in compagnia! che bello essere andati a scuola ed aver potuto imparare di essere andati a scuola!!!ed invece ce le vogliono far perdere,ce le vogliono togliere,di nuovo,potrebbero farlo!
ma son degli illusi! oramai le abbiamo avute, il mondo è pieno di parole, nell'aria nei libri,sui muri, nelle menti oramai son impresse le memorie, le storie ascoltate, le poesie d'amore,il loro valore,il loro alito caldo è nel nostro cuore.
e sentite cristo, gesù,lo scrivo piccolo perchè bisogna esserlo per essere grandi, cristo cos'altro voleva per cos'altro ha combattuto se non per la parola,se non per poterla parlare,scrivere, diffondere? ...diffondete il verbo alla fine disse ai suoi discepoli, questo è il suo lascito,il suo testamento, la sua preoccupazione....
e allora ecco la verità!
non c'è piu' religione,questa è la verità!!!
pentitevi ora che potete!
dopo con ace non ci sarà tempo neanche più per quello!
w..W..W..!? qualcuno di voi sa dove la W al contrario , cioè capovolta a testa in basso, quella che indica il suo contrario abbasso invece che evviva???
...non ditemi , non c'è?!?!ho trovato il baco?!l'errore? ah che bello, far falla nel sistema....vi do un consiglio, prima che la la chiudano,scappiamo!
andiamo via,lasciamo ace,troveremo la p-ace!
via! vieni via con me!! dùdùdùdùdù!
oppure maurì marco ho capito tutto!mi sta salendo la vena imprenditoriale,quella del capitalista, l'arrivista, quel tale ,quell'infelice ingordo e privo di vista.......ecco,apriamo un'azienda tutta nostra,inventiamo la w capovolta, la brevettiamo e poi la vendiamo sulle tastiere mondiali di questo fantastico meraviglioso stupefacente mondo globale!!!
E' un idea!!!!ho un'idea!!!ho creato un idea!!! che bello!!! scusate lì l'entusiasmo ma di questi tempi avere un idea !!!! è permettersi un lusso! esercitatevi la sera, la mattina a pranzo, nei momenti più impensabili , pensate!!!!
non fate yoga, ne il tantra o il mantra,non pregate,non dormite ,non sprecate tempo a prendere lezioni di questo o di quello! esercitate il diritto naturale dell'idea!
sembrerò sarcastico, ma è solo appena un pò!
che prenda in giro, che scherzi!
son serio!
perchè voi non le pensate possibili!
ma chi vi dice che un domani, prossimo,non ci vengano tolte?
magari privatizzate!
..ma si, dai,non sono solo un visionario,la verità è che è tutto così vicino....guarda tu ora con la standardizzazione con l industrializzazione,con la ristrutturazione, con tutte queste zione, zione,zione,modernizzazione,dematerializzazione,indicizzazione,volevo così bene a quel mio zione,efficentizzazione,e poi perchè non ci si può mettere dentro,solo perchè italianamente non corretto, la sfruttattizzazione....e di che cosa poi? di quelle che prima erano solo comuni,messe in conto, ordinarie,rotture di coglioni,che oggi quasi quasi le capisco perchè comunque rimanevo nell'ambito umano fisiologico,portatrici di un senso comune, spontanee, con almeno l'idea di un intermittenza, di una sosta e di una ripresa,un'andare un venire,metafore di vita,dell'essere di diritto e dell' aver di dovere, volendo un ' insegnamento,comunque di essere diverse se non le une, almeno alcune dalle altre,e dico invece anche le rotture di coglioni son diventate standard,un processo, una catena di montaggio di rotture di coglioni, un nastro infinito,l'oltre la siepe del leopardi quel suo dolce naufragar in quel suo mare,ridurlo ad un affondare nelle sabbie mobili della noia, di un continuo meccanico ripetersi di rotture di coglioni.....un' entra e un' esce1 una parte un'altra arriva!che dico!! anche le rotture di coglioni son diventate in serie,tutte uguali,che ora son delle vere e proprie rotture di coglioni,industrializzate,tanto credo, che bisognerà coniare un nuovo termine un neologismo per esprimere questa sensazione questo fastidio questo onere quest'invadenza ,questo " è vero, è proprio, è una rottura di coglioni!!!"
scusate ,ma una cosa , i coglioni chi sono?!!
mica saremo noi.....

ace,ace,ace,
ma ace c'è o ce fa?
ace,ace,ace,
ace, a te ti piace, a me non me piace!
Dipende da ciò che stai credendo di stare a bere.
non fartela dare a bere!
fai i test prima di metterti a lavorare,
e quando esci,
per vedere il tuo tasso
acimolemico,
se non vuoi perdere punti!!!

w ace! ( leggere la w capovolgendo o il pc, lo schermo, o se stessi!)

mao tse young!

p.s. mi scusino le donne,ma come trovare un espressione un termine una frase che possa dire del vostro senso di rottura di coglioni?
E' ora voi lo trovaste!!

pp.ss.
che dite, vorrei anche noi lanciassimo sul blog:
me ne vado perchè...
resto perchè.....
delle personali liste, dei botta e risposta.
fateme sape!

belli e brutte,
'notti a tutti, notte a tutte!

5 commenti:

  1. Io resto… perché mi va e perché suona bene: io resto!, me quedo aquì!, come: io sto! a carte…tutto sommato è un buon motivo e pure perché credo che le persone della tua vita te le puoi scegliere qui e altrove; ciò non toglie che si può decidere di andare via in qualunque momento: io me ne vado! o ie me ne vaghe!

    … ho capito una cosa, la piaga della nostra società dove esistono uomini che si rompono i coglioni e donne con ovuli colmi, che se ne sbattono altamente la vulva, è una. La piaga è ... l’OPPORTUNISTA. Eccovi un identikit medio (consiglio di tenersene alla larga): l’opportunista è . . . quello che non prende mai posizione, soprattutto sul lavoro, se non ne ha un tornaconto personale se pur piccolo, anche simbolico; quello che sfrutta amici, parenti e prossimo tutto con diverse modalità (generalmente è anche un po’ tirchio, no vabbè diciamo oculato); quello che si crede più furbo, più intelligente; quello che non dice mai grazie!; quello che non si mette mai nei panni dell’interlocutore; quello che ha sempre una vita di coppia stabile, solo perché incapace di stare da solo e si accompagna generalmente ad altro/a elemento opportunista e conducono insieme la loro triste esistenza di sfruttamento degli altri con l’insolenza e la superbia di passare inosservati. Vi sembrano solo atteggiamenti superficiali e di poco conto? Secondo me sono quelli che hanno fatto succedere i più grandi disastri della storia.

    A proposito di opportunisti, disastri e paesi in crisi, andate a vedere Bizarra all’Angelo Mai, è una teatronovela, un’opera teatrale in dieci puntate, di bellezza rara, totalmente nonsense, ma poetica, struggente, sensuale, scritta da un genio argentino. Bizarra nasce a Buenos Aires nel 2003 dalla necessità di reagire al clima terribile generato dalla crisi economica. Rafael Spregelburd, il genio, chiamò a raccolta gli artisti che operavano a Buenos Aires per realizzare un’opera mastodontica, di straordinaria poesia, divertente e tragica insieme, per far sentire la propria voce e presenza al pubblico in un momento tanto grave da mettere in discussione le basi stesse dello stato democratico.

    Il significato profondo è che “quando tutto intorno si sta rimpicciolendo, bisogna mettersi a riallargarlo con i muscoli dell’anima, bisogna cercare gli altri e trovare insieme il coraggio e la forza di non temere il peggio. L’opera è una risposta alla crisi culturale, economica di questo paese lacerato, è lo slancio vitale di chi ha deciso di non cedere alla tristezza che incombe e allo schifo che avanza.”

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  2. resto perchè...in Italia si mangia troppo bene!!!!
    Vengo da W.end di bruschette con l'olio nuovo, salsicce alla brace, castagne arrosto, rosso novello: 2 chili di più che per il momento mi tengono fermo dove sono...

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  3. ...e a proposito questa ci calza a pennello...

    VIGILIA DI RESTARE di JUAN VICENTE PIQUERAS

    Tutto è pronto: la valigia,
    le camicie, le mappe, la fatua speranza.

    Mi spolvero le palpebre.
    Ho messo all'occhiello
    la rosa dei venti.

    Tutto è pronto: il mare, l'atlante, l'aria.

    Mi manca solo il quando, il dove,
    un diario di bordo, le carte
    di navigazione, venti a favore,
    il coraggio e qualcuno che mi
    ami come non so amarmi io.

    La nave che non c'è, le mani attonite,
    lo sguardo intento, le imboscate,
    il filo ombelicale dell'orizzonte
    che sottolinea questi versi sospesi...

    Tutto è pronto. Sul serio. Invano.

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  4. bella.....qualcuno che mi ami come non so amarmi io...che bei versi.....mi spolvero le palpebre,ho messo all'occhiello la rosa dei venti....tutto è pronto,sul serio invano...ah! per fortuna, lo ripeto,che qualcuno fa esistere la poesia...resto perchè le poesie le leggo meglio in italiano....però come mai che non tutti amano la poesia? cioè la poesia ce l'hai dentro, non si acquisisce?
    che bellezza però eh! sempre grazie all'anonima per queste chicche....

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  5. da I'm losing my fucking mind un breve racconto:

    Eravamo ragazzi e ci dicevano: “Studiate, sennò non sarete nessuno nella vita”. Studiammo. Dopo aver studiato ci dissero: “Ma non lo sapete che la laurea non serve a niente? Avreste fatto meglio a imparare un mestiere!”. Lo imparammo. Dopo averlo imparato ci dissero: “Che peccato però, tutto quello studio per finire a fare un mestiere?”. Ci convinsero e lasciammo perdere. Quando lasciammo perdere, rimanemmo senza un centesimo. Ricominciammo a sperare, disperati. Prima eravamo troppo giovani e senza esperienza. Dopo pochissimo tempo eravamo già troppo grandi, con troppa esperienza e troppi titoli. Finalmente trovammo un lavoro, a contratto, ferie non pagate, zero malattie, zero tredicesime, zero Tfr, zero sindacati, zero diritti. Lottammo per difendere quel non lavoro. Non facemmo figli - per senso di responsabilità - e crescemmo. Così ci dissero, dall’alto dei loro lavori trovati facilmente negli anni ‘60, con uno straccio di diploma o la licenza media, quando si vinceva facile davvero: “Siete dei bamboccioni, non volete crescere e mettere su famiglia”. E intanto pagavamo le loro pensioni, mentre dicevamo per sempre addio alle nostre. Ci riproducemmo e ci dissero: “Ma come, senza una sicurezza nè un lavoro con un contratto sicuro fate i figli? Siete degli irresponsabili”. A quel punto non potevamo mica ucciderli. Così emigrammo. Andammo altrove, alla ricerca di un angolo sicuro nel mondo, lo trovammo, ci sentimmo bene. Ci sentimmo finalmente a casa. Ma un giorno, quando meno ce lo aspettavamo, il “Sistema Italia” fallì e tutti si ritrovarono col culo per terra. Allora ci dissero: “Ma perchè non avete fatto nulla per impedirlo?”. A quel punto non potemmo che rispondere: “Andatevene affanculo! - Torto, Breve storia di una generazione

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