giovedì 14 giugno 2012

FTE - FULL TIME EQUIVALENT

Vorrei condividere alcune riflessioni circa l'utilizzo in azienda del sistema degli FTE.
Ormai sentiamo parlare solo di FTE, l'organizzazione del lavoro ruota intorno al FTE che è diventato la nuova unità di misura.
Per cominciare, riporto per intero la definizione disponibile su Wikipedia Italia.

Equivalente a tempo pieno (Full-time equivalent o FTE), è un metodo che viene usato frequentemente sia per misurare in maniera univoca il numero dei dipendenti di un'azienda sia per il loro dimensionamento in fase di pianificazione del personale.
L'FTE viene principalmente utilizzato per indicare l'effort erogato o pianificato per svolgere una attività o un progetto. Un FTE equivale ad una persona che lavora full-time (8 ore al giorno) per un anno lavorativo, che è quantificato in media in 218 giorni di lavoro (365 giorni esclusi sabati, domeniche, ferie e festività varie) e che viene anche chiamato anno-uomo. Ad esempio, un progetto che "costa" 10 FTE su un elapsed time (durata) di 6 mesi, impiega 10 persone full-time nell'arco dei sei mesi.
L'impiego di eventuali dipendenti con orario diverso vengono riparametrati a questa quantità. Ad esempio, una persona con contratto di lavoro a tempo parziale di 6 ore giornaliere equivale a 0,75 FTE (6/8 ore), mentre una che lavora per quattro ore sarà pari a 0,5 FTE.

Due passaggi mi sembrano chiari.
1) L'azienda fa una stima delle ore necessarie a svolgere un determinato lavoro. Poi divide il monte ore totale per le ore lavorate da ciascuno di noi e trova la quantità di dipendenti necessari.
Es. Per studiare una pratica occorrono 20 minuti. Ho 1000 pratiche al giorno. Ho bisogno di 20000 minuti ovvero 333 ore. Se l'orario di lavoro è di 7,5 ore, servono 44,4 dipendenti che lavorano a tempo pieno, ogni giorno.
2) La stima del tempo necessario a svolgere le varie mansioni diventa l'elemento che determina gli effettivi carichi di lavoro, in altre parole la nostra fatica quotidiana.
Essendo la nostra un'azienda di servizi e non un'industria con produzione robotizzata e non esistendo alcun accordo sul controllo a distanza, la stima di cui sopra è nei fatti soggettiva.   

Ed è qui che iniziano i miei dubbi, per non dire le certezze.

Supponiamo un team composto da 11 persone: 1 capo, 2 vice e 8 impiegati, tutti a tempo pieno.
Secondo il metodo FTE tutti insieme valgono 82,5 ore (7,5 x 11).
In concreto, il capo comanda e non si occupa della parte esecutiva; i due vice un pò fanno ed un pò coordinano; 15 minuti di briefing quotidiano, mai segnato nelle presenze, toglie quasi 3 ore al giorno. 
Poi ci sono lavori extra, problemi di linea e così via.
Delle ipotetiche 82,5 ore di lavoro garantito, quante sono quelle veramente disponibili per lo studio?
La distribuzione delle pratiche alle persone, tiene conto di tutto questo?
Io ho la sensazione che a volte si faccia finta di niente scaricando a valle, cioè sui lavoratori, le discrepanze tra previsioni e realtà.
Tra l'altro non viene mai fornito il dato delle pratiche lavorate a persona, ma solo quello per FTE. Sarà un caso?
Voi cosa ne pensate? 


 

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